Le sensazioni e le emozioni della corsa

Le sensazioni e le emozioni della corsa

sabato 18 aprile 2015

Marathon de Paris

Marathon de Paris

É proprio vero che ogni Maratona é diversa dalle altre, ma soprattutto che ogni Maratona riserva delle sorprese e, perché no, anche degli insegnamenti!
É passata quasi una settimana dal rientro a casa dalla Maratona di Parigi e, come sempre, il ritorno alla normalità non cancella le emozioni, le sensazioni, la bella esperienza vissuta in questo bellissimo week end di Parigi. Una trasferta organizzata con piacere e spensieratezza con i miei amici e come tutte le grandi Maratone estere, ha avuto un fascino particolare. La città è bellissima, monumentale e romantica al tempo stesso. In più c'è la consapevolezza della non ottimale condizione fisica. Della maturità nell’accettare che la Maratona è anche divertimento … E’ un pretesto per conoscere nuova gente e visitare posti di rara bellezza.
La Marathon de Paris, é una delle più belle al mondo, è una grande maratona che ogni anno, nel mese di Aprile a partire dal 1977, riunisce circa 45.000 corridori. Oltre a doversi iscrivere nei termini di tempo previsti, gli aspiranti maratoneti devono dimostrare la propria buona forma fisica presentando un certificato medico che attesti l'idoneità per una maratona.
La partenza è presso l'Arc de Triomphe de l'Étoile e si svolge, tanto per iniziare, lungo gli Champs Elysées, che con la loro larghezza assicurano la compostezza, l'ordine e la sicurezza della partenza in un ambiente adeguato.
Correre a Parigi è una esperienza interessante non solo per la sfida competitiva in sé, ma anche perché permette di ammirare l'incantevole città in modo diverso, di vedere le svariate varie bellezze urbane in un modo inedito. Si corre per Place de la Concorde per poi imboccare la famosa Rue de Rivoli, proseguendo per il Louvre e, girando intorno alla Place de la Bastille. Successivamente intorno al Bois de Vincennes. Seguono poi la Senna per passare sotto il Pont Neuf; alla fine si arriva alla Avenue Foch, nel 16° arrondissement della città. Tra i monumenti più famosi di Parigi vicino a cui si corre ci sono la Tour Eiffel e la Cattedrale di Notre-Dame.
La Gara
Il giorno della grande corsa è arrivato, la sveglia suona alle 6:15. Consumata la colazione in camera, alle 7:00 insieme con la mia amica Milena, ero già pronta per raggiungere i nostri amici ed insieme andare verso l’Arc du Trionfe dove si trova il deposito borse.
La giornata sembra volgersi al meglio rispetto al giorno prima. Si scorge un pò di sole all’orizzonte e la temperatura sembra alzarsi un pò, anche se c’è ancora un pò di vento che fa percepire ulteriormente il freddo mattutino!
Mi sento rilassata, non ho velleità cronometriche. Mi cambio con calma, fa ancora freddo, ma la situazione meteo è in via di miglioramento, cerco nel frattempo di riscaldarmi.  Arrivo insieme con i miei amici Roberto e Maurizio alle ore 8.30 in griglia, quella riservata per chi intende correre entro le 3h00!! Continuo a riscaldarmi e osservo in giro un pò di gente e l’atmosfera che si respira.
Il sole finalmente fa capolino, sono ancora coperta col bustone di plastica che ho trovato nel pacco gara.
Alle ore 8:45 si parte, l’entusiasmo sale! Ci siamo, è arrivato il nostro momento, mi guardo intorno, la gente del pubblico è tanta, la folla è immensa, i sorrisi variopinti sui tanti volti, tanti colori, tanti maratoneti da ogni nazione, bella la Maratona multietnica!
Corro rilassata insieme al mio amico Maurizio, l'intento è quello di correre con lui i primi 21 km. Mentre corro rifletto che il “corpo è una macchina stupenda”, mi rendo conto che senza avere “azionato la mente”, senza aver deciso nulla, il corpo aveva trovato il ritmo ideale per quella che era la possibilità attuale, e cioè un ritmo di 5'10 al km!
I chilometri scorrevano, più passavano i km e più la mia sensazione di relax cresceva , più i chilometri scorrevano e più mi sentivo parte integrante degli altri Maratoneti. Era come vivere un film, immerso nelle scene di un film con il titolo “Maratona di Parigi: un sogno e una festa da godersi fino in fondo”
Al passaggio al 10°km il mio tempo totale era di 50'19’’. I km e i passaggi erano stati regolari. Consapevole di tutto ciò, era come se il corpo avesse azionato un ”salva vita” trovando il ritmo ideale per poter continuare tranquillamente la gara…
Da questo punto di vista sono stata veramente brava a gestire il ritmo con regolarità senza farmi prendere dalla voglia di correre, comunque ho provato sempre a dare il meglio di me stessa km dopo km…anche se un piccolo fastidio iniziava ad insidiarsi sui piedi.
Corro e cerco di non pensare a quel fastidio, continuando a correre rilassata, corro e mi diverto…
La gestione della gara va bene, l’integrazione regolare come da protocollo, sali minerali e acqua al 10° km, gel e un pezzettino di banana al 15°km, alternandoli così ogni 5km fino alla fine.
Il passaggio al km 21km è di 1"46'20.
La gente è veramente tanta, a volte non si riesce a trovare lo spazio per correre al meglio, ogni tanto incontro qualche italiano e ci si saluta , si corre un po' insieme, e poi ognuno continua per la propria strada serenamente.
Dal 25°km in poi ci saranno i chilometri lungo la Senna dove, tra falso piani, salite, discese e sottopassaggi, la muscolatura sicuramente ne risentirà; ma non ho obiettivi e corro serena!
I fastidi ai piedi continuano.......Quanti pensieri durante la Maratona, quante emozioni, quante sensazioni che non si possono racchiudere in poche frasi…
Mi viene in mente un passo de “Il piccolo principe": “l’essenziale è invisibile agli occhi, si vede solo con il cuore ".
La Maratona continua, la mia corsa continua inesorabile, sono al 30° km con un tempo di 2h34'.
Le gambe hanno retto bene, ma i piedi iniziano a farmi male. Continuo a correre cercando di non pensare al dolore, non ho nessuna voglia di arrendermi, voglio dire alla fine “ce l’ho messa tutta”.
Cerco di mantenere il ritmo, mi rendo conto che comunque queste sono le mie possibilità attuali, e come se fossi al limite … Il ritmo inizia a rallentare, mentalmente vorrei correre, ma fisicamente non riesco più! I piedi mi fanno sempre più male!!  Corro, cammino, Corro e mi rilasso, non sono stanca, ma le dita dei piedi mi fanno davvero male! Sento di avere energie per arrivare alla fine nonostante tutto!
Arrivo al 35° km, finalmente c'è il ristoro e cammino per far riposare i piedi! Decido di lasciar stare il cronometro, corro guardando fisso in avanti, qualcuno è riversato per terra, per fortuna solo per i crampi… stanchezza!
Corro, cammino, corro, procedo con la mia integrazione e la mia concentrazione, noto che faccio più fatica. … Ultimi 4km all’arrivo, manca poco, sento le urla della gente, gli applausi, la fatica si fa sentire e il dolore è terribile, ma non mollo. Capisco che se mi fermo adesso non riparto più.
Cerco di rilassarmi, respiro, osservo attorno, il volto è carico di fatica. Ultimi 2 km, ci siamo, rallento ancora, non controllo più i passaggi di gara!
Continuo a correre, davanti a me gli ultimi metri. Sul rettilineo che porta all’arrivo la gente è veramente tanta, le urla sono assordanti, ho lo sguardo proiettato in avanti e all’arrivo, alzo le braccia al cielo, finalmente ci sono.
Con 3h46’ e tanto dolore ho terminato la mia Maratona di Parigi.
L'organizzazione é stata impeccabile dall'inizio alla fine. Durante il percorso sono stati diversi i supporters che incitavano i maratoneti in ogni angolo della città. C’erano bravi artisti e musicisti di strada. Note del jazz Manouche che risuonavano dai vicoli, di un mondo cosmopolita e di una vera e propria festa di colori e di gente. L'esperienza è stata divertente e la consiglio a tutti!
É un’esperienza da provare perché quando mai vi ricapiterà di correre lungo la Senna, di attraversare la Ville Lumiere sgombra di traffico in mezzo a persone di buon umore e con tanto entusiasmo, che vi incitano e urlano il vostro nome stampato sul pettorale?
Il clima insomma è quello festivo degli eventi sportivi così come si vedono in televisione al Tour de France o al Giro, ma per una volta siamo noi i protagonisti di questo immenso e bellissimo spettacolo!
Insomma, si torna a casa stanchi e sudati con una medaglia appesa al collo, ma soprattutto con la sensazione di aver fatto una bella e sana esperienza e, aggiungerei, con la soddisfazione di aver colto un lato “umano” di quegli stessi parigini che il giorno dopo, magari, torneranno a sbuffare nella metropolitana, nel grigio tran-tran di tutti i giorni.
Per me la Maratona di Parigi è stata un mix di vacanza, di relax e di passione per la corsa, insieme ai miei amici di avventura. Non avevo obiettivi cronometrici in quanto la preparazione è stata rallentata da infortuni e malanni di stagione, e quindi ho dovuto accettare serenamente questa situazione, consapevole che comunque avrei potuto dare il meglio di me stessa.
Adesso relax per qualche giorno e poi mi ritufferò nella corsa pensando alla mia prossima maratona!

Alla prossima amici runners ��

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